33 false verità sull’Europa di L. Bini Smaghi ovvero Le 33 mezze verità di Bini Smaghi. Intellettualmente disonesto.


L'agile saggio si presenta come una sorta di confronto dialettico tra l'autore (costui) e gli oppositori a Unione Europea e eurosistema, che per Bini Smaghi sono tutt'uno. Trentatré brevi quesiti che Bini Smaghi pone a sé stesso replicando in maniera piuttosto articolata e comprensibile.

Le magagne, però, non si trovano tanto nelle risposte quanto nelle domande che Bini Smaghi rivolge a sé stesso, che spesso paiono poste da un soggetto antropologico poco avveduto di economia, di storia e di logica. Probabilmente da un ottuso nazionalista populista, perché, si evince dall'introduzione al volume dello stesso Bini Smaghi, i dubbi espressi in tali domande solitamente sono da ascrivere a questo tipo umano.

Dunque, fin da subito il confronto dialettico è falsato. È evidente come le domande sovente sono poste ad hoc per ricevere le risposte che l'autore intende fornire. E in realtà quasi sempre le risposte eludono le critiche più articolate e radicali suscitate dall'assetto monetario europeo. Il libro sciorina tutti i luoghi comuni del modello economico in auge, quello neoliberista, in una prospettiva storica che fa partire la Storia dai primi anni '80, quasi che la politica economica abbia avuto inizio solo con l'epoca di Thatcher e Reagan.

Da una parte le regole di matrice neoliberista sono presentate come un blocco stabile, dogmatico, immutabile e necessario, per cui debito pubblico = male assoluto, la disoccupazione è un dato fisiologico, il mercato dei capitali non può che essere "libero" etc. Per altro verso è taciuta buona parte dei presupposti storici e logici dell'attuale assetto politico-economico nonché le conseguenze implicite di determinate scelte che Bini Smaghi ritiene necessarie. Quasi sempre la conclusione di Bini Smaghi si riduce all'assioma: "non è colpa dell'euro, bensì di alcuni paesi che non hanno saputo adeguarvisi", ma non dice quali sarebbero i vantaggi di tale adeguarsi, che pare buono di per sé.

Nessuna menzione, neppure alla lontana, di diritti costituzionali, civili, umani o di garanzie per i cittadini. Bini Smaghi si concentra sul discorso economico, è vero, ma le condizioni economiche dei paesi e dei comuni cittadini incidono, eccome, su questi.

Non tutto nel libro è così parziale e fazioso e, in ogni caso, si può anche convenire con quel che pensa l'autore ed essere in disaccordo con quanto sostengo io, tuttavia ritengo 
sconcertante una simile pochezza da parte di un esperto che ha trascorso anni nelle stanze dei bottoni. Rimane l'amaro sospetto che Bini Smaghi, come ex membro del Comitato Esecutivo della BCE, non abbia voluto sputare sul piatto dove ha mangiato.

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