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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

DUE PRESUPPOSTI PER SCEGLIERE SÌ OPPURE NO

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Che il 4 dicembre si scelga di votare Sì oppure No, va fatto comunque considerando due essenziali, banali, presupposti. Primo, la valutazione degli elettori deve tenere conto che la riforma Renzi-Boschi e  la legge elettorale Italicum non solo fanno parte, ma sono il fulcro di un quadro di riforme interdipendenti. Si tratta di provvedimenti pensati in maniera, almeno negli intenti, unitaria, come ribadito più volte dallo stesso Renzi sottolineando di aver ricevuto l'incarico da Napolitano per mettere in cantiere le riforme politiche e istituzionali.  S ebbene il quesito referendario riguardi solo una parte del  corpus di riforme avviato dal governo Renzi, per darne una valutazione sensata è necessario rivolgere attenzione anche al contesto in cui le modifiche costituzionali verranno calate in caso di vittoria del Sì.  Mi pare un suggerimento molto di comodo, molto parziale, quello di restringere l'analisi esclusivamente alle modifiche costituzionali. Secondo punto, con

ZERO K di Don DeLillo: un oggetto narrativo prosciugato fino all’astrazione

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Per Zero K , pubblicato negli USA la primavera scorsa e in Italia l’undici ottobre, Don DeLillo ha scelto un tema a sfondo fantascientifico. Lo spunto iniziale in effetti è un luogo comune della narrativa d’anticipazione. Le tematiche possono ricordare alcune opere pubblicate da Robert Silverberg nei primi Anni Settanta, quando dedicò ad argomenti affini alcuni dei suoi testi più significativi. Ad ogni modo, ancora una volta un grande autore della narrativa ‘tradizionale’ si rifà a un soggetto tipicamente fantascientifico e lo fa senza porsi preclusioni. DeLillo in particolare aveva già sfiorato la science fiction con La stella di Ratner del 1976. Ha inoltre coltivato affinità coi ‘generi’ anche in altre occasioni, ad esempio col thriller in Libra , uno dei suoi capolavori. In merito alla crioconservazione, centro nevralgico della narrazione, Don DeLillo ne ha minimizzato l’importanza con Riccardo Staglianò di Repubblica : « La verità è che ho limitato le mie ricerche al minimo i

TUTTI I RACCONTI VOL. 1 di L. Tolstoj: crescita dell'autore e dell'uomo

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Primo tomo che raccoglie i racconti di Lev Tolstoj dall'inizio fino a, grossomodo, la clamorosa conversione del 1880 circa (ne ho già accennato a proposito del saggio La confessione ). Ovviamente la qualità delle novelle è discontinua. Accanto a operette acerbe, incompiute o poco riuscite ci sono piccoli gioielli come, ad esempio, i tre racconti di Sebastopoli (ne ho già scritto qui ), Lucerna e   Polikuška . Lucerna è il racconto scopertamente autobiografico di un Tolstoj giovane, ingenuo, un conte russo che in Svizzera invita un suonatore ambulante al suo tavolo di albergo di lusso e, invece di innescare un processo di rivalsa e giustizia, produce solo imbarazzo e grattacapi. Polikuška è invece ambientato nel mondo contadino russo, storia sfortunata di un uomo non esente da colpe in un contesto di degrado, ma anche di umanità. Una raccolta come questa, con ambizioni di completezza, anche quando si ha a che fare con un grande come Tolstoj comporta la lettura di testi

FERRAGUS di H. de Balzac: solo per lettori 'balzachiani'

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Ferragus  è il primo volume del trittico che forma la Storia dei tredici , titolo con cui spesso sono raccolti Ferragus , La duchessa di Langeais e La ragazza dagli occhi d'oro , pubblicati tra il 1833 e il 1839. Ho letto almeno una dozzina di libri di Honorè de Balzac, per cui credo di poter dire con sufficiente cognizione di causa che questo Ferragus non è fra i capi d'opera dell'autore francese. La novella non è ben messa a fuoco. C'è dietro un intreccio tipico dei fuilettons dell'epoca (soprattutto a venire, a dire il vero), quello attinente ai  tredici misteriosi personaggi che danno il titolo alla trilogia,   che viene solo accennato, mentre Balzac sceglie di puntare sui rapporti, gli scontri, le relazioni tra i diversi personaggi che introduce, mette in luce e poi fa ritornare nell'ombra. Si tratta di un romanzo a cui manca equilibrio nella trama e nella costruzione, evidentemente scritto senza la necessaria cura. Alla fine la vera protagonista del l

IL CONDOMINIO di J. G. Ballard ovvero La possibilità di diventare dei perversi

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Il condominio , romanzo di James Graham Ballard pubblicato nel 197 5, narra della generale ricaduta nella barbarie dei residenti di un colossale grattacielo londinese situato nella zona dei docks di Londra, alto quaranta piani e dotato di mille appartamenti. Un intero agglomerato di rappresentanti di una nuova classe sociale rampante decide, più o meno consciamente, di rinchiudersi in una " prigione foderata di pelliccia " per dare la stura a una escalation di massacri e ferocia primordiale e per dividersi in clan, destinando i piani inferiori alle classi inferiori, mentre man mano che si progredisce in altezza si sale anche di gerarchia sociale. Ballard è nato e cresciuto come scrittore di fantascienza, poi se ne è emancipato diventando uno scrittore 'rispettabile', ma non estraneo al genere, come è evidente nel caso de Il condominio . Credo che la nazionalità inglese di Ballard abbia inciso in particolare sulla partizione in differenti classi sociali, dal

IL QUINTO PRINCIPIO di V. Catani: il 'classico immediato' della SF italiana

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Secondo Valerio Evangelisti “Il Quinto Principio è la pietra miliare della fantascienza italiana. L'opera più compiuta che la nostra FS abbia mai espresso ”. Così recita la copertina della ristampa pubblicata saggiamente da Meridiano Zero quest'anno. Può darsi che Valerio Evangelisti abbia ragione. Il romanzo del veterano del genere Vittorio Catani, pubblicato da Urania a fine 2009, merita davvero di essere lodato. Innanzitutto proprio perché Il Quinto Principio è fantascienza italiana, e fin qui nulla di nuovo, ormai è abbastanza chiaro che oggi più di ieri non c’è necessariamente bisogno di guardare all’estero per trovare narrativa di genere SF di altissima qualità. In più, però Il Quinto Principio è quel che si definisce un ‘classico immediato’, uno di quei libri che da subito si impongono come pietre di paragone. In questo caso, va detto, l’etichetta fantascienza, per quanto corretta, rischia di chiudere questo testo in una sorta di recinto che può solo andargli stret

GOODBYE KEYNES di F. Reviglio ovvero L'incubo di un contabile

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A fine giugno mi è capitato di sentire in diretta la telefonata di un ascoltatore di Prima Pagina , su Radio 3, che contestava il recupero in mare, appena avvenuto, dei corpi di settecento migranti naufragati il 18 aprile 2015. Per l'ascoltatore si sarebbe trattato di uno spreco di risorse pubbliche . A costui altri se ne sono aggiunti via sms. Eccone un sms, ad esempio: “ Non ci sono soldi x sanità pensioni manutenzione strade incentivi allo sviluppo riduzione del debito. Ma ci beiamo di aver recuperato il relitto di un barcone naufragato nelle acque libiche. Quanto è costata questa scellerata scelta demagogica? M.chiara ”. I giornalisti di Radio 3, per fortuna, hanno sostenuto che il recupero è stato un atto doveroso. Come siamo giunti a ragionare in maniera così disumana? L'abbiamo fatto accogliendo, secondo le parole di John Maynard Keynes, “ quel criterio che si può chiamare brevemente dei risultati finanziari, quale segno della opportunità di una azione qualsiasi, d