TUTTI I RACCONTI VOL. 1 di L. Tolstoj: crescita dell'autore e dell'uomo
Primo tomo che raccoglie i racconti di Lev Tolstoj dall'inizio fino a, grossomodo, la clamorosa conversione del 1880 circa (ne ho già accennato a proposito del saggio La confessione).
Ovviamente la qualità delle novelle è discontinua. Accanto a operette acerbe, incompiute o poco riuscite ci sono piccoli gioielli come, ad esempio, i tre racconti di Sebastopoli (ne ho già scritto qui), Lucerna e Polikuška.
Lucerna è il racconto scopertamente autobiografico di un Tolstoj giovane, ingenuo, un conte russo che in Svizzera invita un suonatore ambulante al suo tavolo di albergo di lusso e, invece di innescare un processo di rivalsa e giustizia, produce solo imbarazzo e grattacapi.
Polikuška è invece ambientato nel mondo contadino russo, storia sfortunata di un uomo non esente da colpe in un contesto di degrado, ma anche di umanità.
Una raccolta come questa, con ambizioni di completezza, anche quando si ha a che fare con un grande come Tolstoj comporta la lettura di testi non sempre soddisfacenti. D'altra parte qui si ha modo di assistere alla crescita di un autore che diverrà imprescindibile e unico. In special modo si è presi per mano dall'uomo Tolstoj, dall'individuo irriducibile e megalomane, che fin da subito, fin dal primo racconto scrive per indagare e comprendere sé stesso e per trasmettere al prossimo la grandezza del suo io titanico, eccessivo, in una esondazione di individualismo che se non avesse prodotto quell'arte suprema che conosciamo risulterebbe pretenziosa, forse ridicola.
Necessaria e illuminante l'introduzione di Igor Sibaldi, che sa penetrare nell'uomo e nell'artista con impareggiabile acume.
Naturalmente è un libro per chi adora Tolstoj. Non per pochi, in fin dei conti.
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