Post

I GIORNI E GLI ANNI VOL. 2 di Uwe Johnson: passato e presente

Immagine
Significativo scambio di battute tra la figlia Marie e la madre Gesine, a pagina 177 di I giorni e gli anni , volume secondo: " Marie di buon grado parla tedesco. - Se racconti e ti mancano dei pezzi, tu riempi con qualcos'altro, e io ci credo lo stesso. - Non ti ho mai promesso la Verità. - Certo che no. Soltanto la tua verità. - Come io me la figuro. " Soltanto la verità di Gesine, dunque, come lei se la figura. Oltretutto da riempire con qualcos'altro qualora la memoria faccia cilecca. Questo a ribadire lo stile, per così dire, congetturale della quadrilogia I giorni e gli anni , di cui ho scritto a proposito del primo volume ( qui , per la precisione). In questo secondo volume del capolavoro di Uwe Johnson, pubblicato originariamente in Germania nel 1971 e da me (ri)letto nell'edizione Feltrinelli del 2005 (ristampato da L'Orma nel 2014) è narrata la cronaca delle giornate di Gesine e Marie dal 20 dicembre 1967 al 19 aprile 1968, corredata, in manie

MILES. L'AUTOBIOGRAFIA di Miles Davis e Q. Troupe: autobiografia free

Immagine
Miles. L'autobiografia (1989) non può lasciare indifferenti. Miles Davis l'ha scritta con l'aiuto di Quincy Troupe (foto sottto), poeta esperto di jazz, che l'avrà pure aiutato, ma chissà se va a suo merito il fatto dal momento in cui si inizia questa favolosa autobiografia è difficile staccarsene. Sembra di avercelo lì di fronte Miles Davis, che racconta le vette e gli abissi della sua vita sogghignando o mugugnando incazzato, magari suonando ogni tanto la sua tromba. Pare proprio di sentirlo, coi suoi intercalare privi di mezzi termini (" le ho detto di andarsene, alla troia ", " ero felice come un maiale nella merda " e via di questo passo) mentre ti racconta la gioia di suonare, o la difficoltà di essere un tossico, per di più nero, o l'egoismo sfrenato, o la sicurezza dei suoi mezzi e, costantemente per tutto il libro, la rabbia di chi appartiene alla razza oppressa per eccellenza degli Stati Uniti. Razza spregiata, quella nera, malgrado

I GIORNI E GLI ANNI VOL. 1 di Uwe Johnson: infiniti dubbi e poche risposte sotto il nostro cielo

Immagine
Durante l'esame  di  un'opera letteraria spesso  trovo utile  la millenaria distinzione tra forma e sostanza. differenziare  quello che un libro ci dice dalla maniera in cui lo dice. Sotto qualche aspetto si può ritenere  questo metodo inadeguato, stantio o obsoleto. Da parte mia, trovo che talvolta sia quasi inevitabile impiegarlo. Molto dipende dal tipo di libro con cui si ha a che fare. Ultimamente, a d esempio, discutendo intorno all'opera di  Thomas Pynchon , mi è capitato di notare come sia decisamente sbilanciato sul versante formale della scrittura - ricercata, sovente ostica - e, per converso, piuttosto nebuloso quanto a sostanza o addirittura fermo ai primi strati della crosta dei contenuti.  Per altro verso Dostoevskij non è considerato - e non si considerava egli stesso - un esempio di bella scrittura, eppure lo spessore concettuale dei suoi libri rimane inarrivabile. Premesso c iò, I giorni e gli anni di Uwe Jo hnson, pubblicato in quattro volumi t

KEYNES O HAYEK di N. Wapshott ovvero Come l'economia dipende dal volere della politica

Immagine
Questo saggio di Nicholas Wapshott, Keynes o Hayek (giustamente sottotitolato Lo scontro che ha definito l'economia moderna ), pubblicato in origine nel 2011 è, per i miei gusti, estremamente interessante. Keynes, il massimo innovatore dell'economia moderna, è messo a confronto con Hayek, alfiere del neoliberismo antistatalista. Da questo incontro/scontro nasceranno i due filoni principale della scienza economica.  Secondo me particolarmente gustoso perché da storie personali ed idee in opposizione e in connessione si giunge a una conclusione che Wapshott non dichiara apertamente, ma è implicita, impigliate fra le pagine del suo libro: il fare dell'economia dipende dal volere della politica. L'economia è il principale tramite cui la politica - o, in senso più lato, il potere -  incide sulla vita dei cittadini.  Per cui, prima di valutare l'efficacia o meno, il bene o il male, l'equità o l'iniquità delle scelte di politica economica è necessario c

IL SOTTOTENENTE GUSTL di A. Schnitzler: vivere e narrare al contempo

Immagine
Il 1900 fu, banalmente, l'anno di passaggio tra due secoli, ma anche un anno cruciale per Arthur Schnitzler che proprio con Il sottotenente Gustl , pubblicato in quell'anno, riuscì a trovare in maniera compiuta la sua voce letteraria.  Il libro consiste in un lungo monologo in cui un militare austriaco, anzi, austroungarico, dalla condotta tutt'altro che irreprensibile narra  qualche ora della sua vita  in presa diretta, cioè in prima persona presente, che tallona il presente, con parecchi puntini di sospensione che ricordano quali il Celine  di Morte a credito . In realtà accade poco, in questo racconto, che sovente assume i tratti della commedia. Importante è invece la prospettiva scelta dal narratore, quella prima persona che annulla qualsiasi distanza tra soggetto e narratore, tra il gesto di vedere/pensare/vivere da parte del narratore e l'atto, qui subitaneo, di narrare. Oggi questa modalità narrativa è estremamente diffusa e ai nostri occhi assai fami

IL REDENTORE di R. Musil: un'occhiata all'abisso di L'uomo senza qualità

Immagine
Il redentore  di Robert Musil altro non è che la ricomposizione dello stato dei lavori tra il 1921 e il 1922 di quell'enorme edificio in eterna costruzione che fu  L'uomo senza qualità  (se non lo conoscete: consultate wikipedia un attimo), il cui primo volume fu pubblicato nel 1930, il secondo nel 1932, brani ulteriori nel 1943 (dopo la morte dell'autore), ma che non trovò mai conformazione definitiva. Forse l'opera incompiuta per eccellenza nella storia della narrativa. Ad ogni modo uno degli esiti fondamentali della narrativa e della cultura del Novecento. Nonché una delle letture più ardue in cui cimentarsi. Com'è dunque questa bozza di L'uomo senza qualità ? Il redentore è piuttosto frammentario e a tratti anche ostico, ça va sans dire . A prescindere da ciò, credo sia un bell'assaggio del piatto forte destinato a  rimanere incompiuto. Scrivo 'credo' perché lessi L'uomo senza qualità 17 anni or sono. Urge una rilettura, mi dico ogni ta

IL SENSO DELLA VITA (SECONDO ME) di Jack London: come Jack voleva rendere il mondo un posto migliore

Immagine
Il senso della vita (secondo me) , curato da Mario Maffi, raccoglie d ue articoli e due racconti di Jack London che illustrano la sua visione della vita soprattutto dal punto di vista socio-politico. Giustamente il curatore Mario Maffi a proposito dello scrittore statunitense menziona il suo " schierarsi istintivo, il pathos nell’abbracciare la causa dei disinherited , la capacità di racchiudere nello sguardo ferito o nella parola tagliente di un personaggio la sofferenza e il furore di un’intera classe ", tutte caratteristiche che rendono i due articoli documenti essenziali per comprendere il pensiero di un autore che forse dal punto di vista politico era ingenuo e irruento, ma senza dubbio cercava la via per rendere il mondo un posto migliore per tutti. A riprova di ciò Maffi ricorda che Jack London " nel 1905, durante un comizio a Los Angeles, dopo aver ricordato le parole di numerosi critici, le loro valutazioni e classificazioni, dichiarò: «Prima che mi si