LA TALPA di John Le Carré o Dell'ambiguità
Una lettura piacevolissima, scritta con eleganza e precisione, quantunque la trama sia complicata. La talpa rappresenta uno dei picchi della carriera di Le Carré, per l'ovvia ragione che il romanzo è avvincente e perché paradigma della sua poetica fondata sull'indagine delle scelte che portano l'uomo ad agire a vantaggio di una parte o dell'altra, a vantaggio proprio o della comunità, e quindi sui principi di lealtà e coerenza. Un'esplorazione svolta senza manicheismi, navigando in una zona grigia in cui il compromesso è inevitabile e avvilente. L'ironia poi è una sorta di basso continuo, a desacralizzare le messinscena di chi sembra debba salvare il mondo. Al di là dell'intreccio emerge una disincantata, a suo modo romantica, visione del mondo.
È abituale l'equazione Le Carré = spy story. In realtà tale equazione è assai riduttiva. Il plot spionistico è il cavallo di Troia impiegato (qui, peraltro, in maniera eccellente) per esporre la condizione umana, in particolare la natura ambigua dell'essere umano, secondo una catena tematica per cui io sospetto di te, che sospetti di me, quindi agirai di conseguenza, mentre io a mia volta agirò in conseguenza di ciò che presuppongo di te e via di questo passo.
John Le Carré va ben oltre il 'genere'. Leggendo recensioni online di lettori non usi a frequentarlo, è facile incontrare chi lo trova noioso, macchinoso o dichiara di aver mollato il libro perché non coinvolto dalla storia. Non stupisce, dal momento che Le Carré si prende tutte le pagine necessarie a infondere vita ai suoi personaggi e apre tutte le parentesi occorrenti a delineare il contesto storico di fondo.
La talpa, considerato uno dei migliori romanzi di Le Carré, appartiene alla prima sequenza di quelli scritti durante la guerra fredda ricreandone la caratteristica atmosfera. A suo tempo era attualità, ora è Storia. Al lettore di oggi alcuni riferimenti a quegli anni rischiano di risultare di già oscuri. Quanto a ciò che penso io delle narrazioni immerse nella Storia, ne ho già parlato qui.
La mia copia di La talpa, come si vede, è vecchia e malridotta, ma la preferisco nettamente alla versione attualmente in libreria. Negli ultimi anni in Italia Le Carré sta soffrendo l'handicap di essere pubblicato da Mondadori, che lo inserisce in collane di bestsellers piuttosto squallide e fuorvianti. Anche le vecchie edizioni Rizzoli non erano perfette, con pistole e impermeabili da spia in primo piano, però almeno decenti. Se iniziasse a ristampare i suoi libri Adelphi Le Carré si trasformerebbe all'istante in autore di culto e leggerlo sarebbe tre volte più cool!...
Un autore di cui scriverò ancora, e volentieri.
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