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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

INFINITE JEST di D. Foster Wallace o L'intrattenimento fallito (o riuscito)

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(Completo qui le considerazioni su Infinite Jest iniziate nel post precedente ) Infinite Jest è senz'altro un libro smisurato e, a proposito di tale mancanza di misura, credo che per David Foster Wallace, come per tanti altri casi attuali, si possa parlare di razionalità settoriale . Già qui avevo accennato al fatto che oggi in particolar modo “la nostra razionalità è applicata in maniera ... parziale, per motivi di opportunità e per mera abitudine a focalizzare l'attenzione su dettagli isolati da tutto il resto”. A mio avviso il modo di ragionare dell'uomo contemporaneo soffre di una sorta di autismo: si è perso il contatto con la realtà complessiva, si fondano i propri ragionamenti su saperi specialistici, di conseguenza si agisce incuranti o inconsapevoli degli effetti al di fuori del propria limitata sfera operativa, perciò senza porsi limiti. Certamente non ritengo che la conoscenza di Foster Wallace della realtà complessiva fosse limitata, al contrario, per

INFINITE JEST di D. Foster Wallace o L'infinito balbettio

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(Prima parte di un testo più lungo e impegnativo della norma. Che ben si addice, dunque, al soggetto cui è dedicato) Quest'anno cade il ventennale dell'uscita di Infinite Jest di David Foster Wallace, pubblicato poi in Italia nel 2000. Se ne è parlato anche perché è uscito il film The end of the tour – In viaggio con David Foster Wallace la storia del confronto tra un giornalista e la “rockstar della letteratura americana” durante il tour promozionale di Infinite Jest (io però non l'ho visto programmato da nessuna parte...). Ho ripensato a questo libro enorme (in ogni senso) - oltre millequattrocento pagine - che ho letto più di quindici anni fa. Non ho certo intenzione di ripetere quanto è stato dirompente Infinite Jest , lo si può leggere ovunque, in qualunque salsa, in qualunque lingua. Il contenuto del romanzo invece ve lo può spiegare anche wikipedia, qui . La lettura di Infinite Jest non è agevole e non credo possa esserlo per nessuno . Foster Wallace non sc

DIE di Iosonouncane: musica in grande

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(Avevo appena aperto questo blog e inserito il primo dei miei pochi post dedicati alla musica quando il mio amico C., che di musica se ne intende più di me, anche perché la suona, mi ha scritto una mail in cui mi raccomandava di ascoltare Die di Iosonouncane. “Per me è poderoso” mi diceva. Caro C. ti ringrazio per l'ottimo consiglio) Va subito detto che DIE , di Iosonouncane, al secolo Jacopo Incani, è un album splendido. Non si tratta di una semplice raccolta di canzoni, ma di un album unitario, concepito per l'ascolto continuativo di tutte le sei tracce. Già questo non è poco in un'epoca in cui si tende a scaricare dal web un pezzo per ascoltarlo veloce e ritenere che se mi ha sollazzato per tre minuti già va bene. DIE  è una suite suddivisa in sei parti . I primi due pezzi danno il tono a tutta la suite che poi si modula come una serie di variazioni sul tema. Così lo descrive utilmente Rock.it: “ Il giorno è alto sulle rive e un uomo in mezzo al mare teme di morire