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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

STORIA DI UN UOMO INUTILE di M. Gor'kij: parziale delusione

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Il protagonista di Storia di un uomo inutile è Evsej Klimkov, un giovane borderline che nella Russia del primo Novecento ancora zarista vive l'abbruttimento e la miseria della società del tempo, assiste a scene di degrado umano e civile e intanto rotola come una pietra solitaria verso una maturità che minaccia soltanto nubi all'orizzonte. Un riscatto personale potrebbe essere rappresentato dall'arruolamento tra le spie della polizia zarista – punto di svolta dopo la piattezza della prima parte del libro - ma ben presto Evsej si accorge che non c'è grande differenza tra i sorveglianti di cui fa parte, delusi e quasi solidali coi nemici dello zar, e i controllati, cioè sovversivi e rivoluzionari dalle idee confuse. E anche il romanzo non si riscatta nella, un poco più tonica, seconda parte. Non avevo letto nulla di Maksim Gor'kij (nella foto sopra a Capri nel periodo in cui scrisse Storia di un uomo inutile ) in precedenza e appena notato Storia di un uomo

LETTERE SULLA CREATIVITÀ di F. Dostoevskij: un populista dei suoi tempi? No, inattuale ora ed allora.

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Dostevskij populista? Semmai il ritratto sulla copertina di Lettere sulla creatività può far pensare a un hipster ante litteram dalla barba fluente. Però l'insigne scrittore non è vestito come un fesso, ergo non può essere un hipster. Lo fosse stato avrebbe scritto delle lettere sulla cretinità . Oltre a questa sciocchezza introduttiva, può darsi che abbiate letto l'altra amenità con cui ho introdotto su Facebook questo post: “ FLAVIO BRIATORE, intervistato da EUGENIO SCALFARI, ha dichiarato che "DOSTOEVSKIJ è il più grande perché spalanca le porte all'infinito che abbiamo dentro. Peccato che fosse un fottuto populista". Condivido solo la prima parte. Le LETTERE SULLA CREATIVITÀ contribuiscono a spiegare perché ”. Naturalmente Briatore – almeno che io sappia - non ha mai dichiarato nulla di simile su Dostoevskij e dubito fortemente che l'abbia mai letto. Però chiacchierando del più e del meno con Scalfari potrebbe aver pronunciato la frase sopra per fa