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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

LEVIATANO di Arno Schmidt: e se fosse Dio il colpevole?

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(Questo blog ha già frequentato Arno Schmidt, per la precisione con un post sulla raccolta di racconti Alessandro o Della verità , minore rispetto a questo Leviatano . Non è un autore facile, ma è un piacere averci a che fare nuovamente.)   Leviatano o il migliore dei mondi è un racconto scritto a ridosso del secondo conflitto mondiale. Pubblicato nel 1949, pare sia stato il primo testo di narrativa in cui la responsabilità della condotta tedesca fu affrontata ed denunciata pubblicamente. Leviatano , derivato dalle esperienze personali dell'autore, si presenta come un diario che attraverso le parole del protagonista, un soldato tedesco in fuga, riporta le vicende accadute tra il 14 febbraio 1945 e il 16 febbraio dello stesso anno a lui stesso e a un gruppo di sbandati nel tentativo di attraversare in treno un tratto di Germania devastata dalla guerra e sottoposta ai bombardamenti e alle incursioni dei caccia alleati. Come già in Alessandro o Della verità forma e contenuto

PIONIERI di Phillip Mann: fantascienza, rivitalizzante evasione

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(Premetto che ho sempre attribuito importanza minima alle definizioni di 'genere'. Possono avere utilità descrittiva, ma per il resto, che un libro, o un film o altro, siano drammatico, giallo, fantascienza, spy story, horror o altro poco importa. L'appartenenza a un dato genere ha rilevanza solo a seconda di ciò che ho voglia di leggere, o vedere.) Da circa un anno non leggevo un libro di fantascienza. La fantascienza rappresenta la lettura di evasione perfetta , per quanto mi riguarda. Evasione da cosa, innanzitutto? Dalla realtà, è ovvio. Ogni tanto ci vuole. Non si possono leggere continuamente libri tenacemente seri, legati alle problematiche di tutti i giorni o ai grandi temi di tutta la vita. Inoltre qualche volta bisogna evadere, per l'appunto, da questa valle dei dannati in cui siamo stati sbattuti il giorno in cui siamo nati . Eppure la fantascienza, specialmente quando ambientata nel futuro, di solito non è mai puro e semplice intrattenimento (mica par

LA CONFESSIONE di Lev N. Tolstoj ovvero Come mai Tolstoj vale più di Steve Jobs

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Tolstoj più che uno scrittore è una sorta di monumento conosciuto soprattutto grazie ai suoi grandi romanzi Guerra e pace e Anna Karenina. Tuttavia ad approfondirne, anche poco, la conoscenza si scopre una figura assai più complessa e tormentata. Tanto che, se di monumento vogliamo parlare, allora lo stesso Tolstoj è stato il primo a graffiarlo e sbreccarlo. Igor Sibaldi ha definito l'ego di Tolstoj esorbitante a tal punto da necessitare della sua peculiare scrittura soggettiva (tutto espresso, cioè, attraverso la prospettiva del singolo personaggio). L'io titanico dello scrittore russo attraverso il filtro dei suoi personaggi rifletteva su carta i propri pensieri e le proprie pulsioni. Sempre Sibaldi descrive la vita di Tostoj come un romanzo in corso d'opera, che lo scrittore talvolta, arrivato ad un certo punto, decideva di riscrivere o di dirigere verso un'altra direzione, e allora Tolstoj faceva sterzare la propria vita, le faceva imboccare una nuova strada in

IL GIARDINO DELLE BESTIE di E. Larson ovvero Alla scoperta del Terzo Reich

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Il Giardino delle Bestie  di Erik Larson non è esattamente un romanzo, tuttavia è appassionante come e più di molti romanzi. Trattasi della cronaca del primo anno di permanenza a Berlino, tra il 1933 e il 1934, dell'ambasciatore William E. Dodd e della figlia Martha. Un periodo di scoperta e ambientamento che permetterà loro di conoscere personaggi decisivi nella storia del '900 e di assistere al consolidarsi del regime nazista. Due i fuochi che tengono viva la narrazione , perché dopotutto di narrazione si tratta benché basata su cospicua documentazione storica diligentemente segnalata nelle pagine finali del volume. Uno: le difficoltà che incontra Dodd a inserirsi nell'aristocratico mondo della diplomazia , tradizionale riserva delle élite delle varie nazioni. Il jeffersionano professore del Midwest predicava e praticava un'austerità in contrasto con l'idea di diplomazia allora imperante, ma che egli riteneva consona al rappresentante all'estero di milioni d

LA VERSIONE DI ALBERT di V. Palermo: come affrontare Einstein senza timore (e annoiarsi)

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In occasione del centenario della relatività generale è stato pubblicato questo agile volume del ricercatore Vincenzo Palermo, perfetto per un primo approccio ai contributi scientifici di Albert Einstein da parte di non addetti ai lavori o di persone, come me, piuttosto digiune di fisica e scienza. Palermo espone le principali teorie ed idee di Albert Einstein con grande chiarezza facendo ricorso ad esempi che le rendono concrete e comprensibili. Soprattutto l'autore impiega uno stile 'narrativo' e inietta sprazzi di ironia che alleggeriscono e rendono accattivanti temi che di per sé ispirano timore reverenziale. Il grande pregio del libro, a mio avviso, va individuato proprio nel suo piglio scorrevole , da cui si evince che l'autore è avvezzo anche a raccontare oltre che a redigere materiale scientifico. In effetti Vincenzo Palermo ha scritto numerosi racconti e il romanzo Gabbiani nella tempesta . Questa particolare attitudine si nota specialmente nei passaggi de

Il sarto di Panama di J. Le Carré: storia di spie e di cialtroni (quasi da Nobel)

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Sulla copertina della mia vetusta edizione campeggia un bel primo piano di David Cornwell, alias John Le Carré, il volto colmo di saggezza di un anziano signore che contempla la vita col distacco di chi ha sorseggiato un buon whisky scozzese... " I don’t see many people. I write and walk and swim and drink ". Parole sue, tratte dal suo sito ufficiale . Ma bando alle ciance. In Il sarto di panama , romanzo uscito nel 1996,  Le Carré  raddoppia il suo topos narrativo del maneggione che in qualche maniera si inserisce nel gioco dello spionaggio internazionale. Qui sia il sorvegliato, il sarto del titolo, sia l'agente dei servizi segreti britannici che funge da sorvegliante sono due fior di imbroglioni, che comunque Le Carré descrive esaltandone i caratteri umani in certo qual modo picareschi, in certo qual modo imperdonabili. L'esito secondo me non è una delle vette dello scrittore inglese. Ho trovato Il sarto di Panama un po' troppo manierato, verboso, quasi che

EUTOPIA. PROPOSTE PER UNA MONETA INTERNAZIONALE di J. M. Keynes: contro chi non vuole fare i conti con la realtà

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(Ecco un post di quelli 'pesanti', che interessano pochi, mentre dovrebbero interessare tutti...) Keynes, oltre ad essere il più celebre e discusso economista del secolo scorso, fu soprattutto una delle più formidabili teste pensanti del XX° secolo, sia per agilità intellettuale sia per capacità di considerare tutti i fattori concernenti la scienza economica sia per una lungimiranza ineguagliata.  L'economista inglese non si è mai fatto ingabbiare dalla sua disciplina e, piuttosto, ne ha ampliato gli orizzonti e, al contempo, ha interpretato in maniera esemplare la ragion d'essere dell'economia , il cui etimo deriva dal greco οἶκος (oikos), 'casa', anche 'beni di famiglia', e νόμος (nomos), 'norma' o "legge", dunque l' organizzazione delle risorse disponibili al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi, giammai dogma a cui adeguare bisogni individuali o collettivi, come oggi troppi individui, in buona

VIVERE LA MUSICA di Roman Vlad: uno sguardo a volo d'uccello, troppo.

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Questa autobiografia del maestro Roman Vlad, musicista, musicologo, direttore di enti musicali, uomo dalla lunga e invidiabile vita, inizia col piede giusto, raccontando l'infanzia del giovane rampollo di un famiglia aristocratica rumena durante gli anni '20 in un territorio adiacente a URSS e Polonia, non esattamente destinato alla pace. Il secondo conflitto mondiale spazza via le proprietà della famiglia e disperde la famiglia stessa. Roman Vlad nel frattempo diviene un pianista promettente e si trasferisce nell'Italia ancora fascista.  Con la fine delle intense vicende familiari il racconto della vita di Roman Vlad si trasforma nel flusso di figure di grandi musicisti che ha incontrato nella sua lunga vita. Protagonisti della musica del '900 sono delineati brevemente, rimanendo tuttavia abbozzi non approfonditi, benché non pochi siano notevoli ed affascinanti anche per i non addetti ai lavori. Cosicché l'elenco dei grandi nomi risulta impressionante, ma ta

TRE SORELLE di A. Čechov: qualcosa su carta si perde.

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(Dopo una pausa forzata dovuta a impegni familiari di lietissima natura, ritorno con un post semplice, essenziale. Quindi buona lettura ai miei venticinque lettori. E non lo dico con manzoniana finta modestia...) La melliflua normalità di distinti signori della provincia russa di inizio '900 procede per il suo corso con un rumore di sottofondo inquietante, che diviene sul finire del dramma paura della morte, della catastrofe. Devo ammettere che la prima parte del dramma non mi ha coinvolto più di tanto. Probabilmente la dimensione teatrale rende la narrazione su sola carta un po' monca . Verso la fine però la vicenda si fa senz'altro più interessante e vi si riconosce il miglior Čechov .