(Secondo me chiunque dia un'occhiata ai libri di cui scrivo in questo blog può pensare che sia monomaniacalmente preda di una passione per gli autori russi, specialmente i classici dell'Ottocento. Be', confesso che è abbastanza vero. Nell'ultimo anno ho letto un buon numero di autori russi e non mi hanno ancora stancato. Sarà che la Russia è tornata in auge sul fronte mediatico, grazie alle imprese dello zio Vladimir (Putin), un personaggio sgradevole, forse spregevole, senz'altro fuori dai canoni che amiamo definire democratici. Certo che, accanto alla putiniana noncuranza verso diritti variamente civili e alla sua mancanza di scrupoli, fa da contraltare un aspetto che ci affascina e che trovo sia molto russo, cioè la preferenza di Putin per azioni politiche 'irragionevoli', frutto di un orgoglio nazionale che non porta ritorni economici, di una esibita autonomia rispetto al nostro strapotere occidentale, ma anche rispetto, ora che pare in rotta persino
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