IL QUINTO PRINCIPIO di V. Catani: il 'classico immediato' della SF italiana


Secondo Valerio Evangelisti “Il Quinto Principio è la pietra miliare della fantascienza italiana. L'opera più compiuta che la nostra FS abbia mai espresso”. Così recita la copertina della ristampa pubblicata saggiamente da Meridiano Zero quest'anno. Può darsi che Valerio Evangelisti abbia ragione.

Il romanzo del veterano del genere Vittorio Catani, pubblicato da Urania a fine 2009, merita davvero di essere lodato.

Innanzitutto proprio perché Il Quinto Principio è fantascienza italiana, e fin qui nulla di nuovo, ormai è abbastanza chiaro che oggi più di ieri non c’è necessariamente bisogno di guardare all’estero per trovare narrativa di genere SF di altissima qualità. In più, però Il Quinto Principio è quel che si definisce un ‘classico immediato’, uno di quei libri che da subito si impongono come pietre di paragone.

In questo caso, va detto, l’etichetta fantascienza, per quanto corretta, rischia di chiudere questo testo in una sorta di recinto che può solo andargli stretto. Siamo di fronte a un romanzo di grande spessore che può ambire ad uscire dal ghetto del genere e che meriterebbe di ricevere i giusti riconoscimenti dal mondo culturale italiano. Se non che proprio quest’ultimo troppo spesso ama rinchiudersi nel suo ghetto dorato ed esclusivo.




Il Quinto Principio, poi, è scritto in una prosa eccellente. A livello di terminologia, di sintassi, di ricchezza descrittiva e, più in generale, di stile Vittorio Catani vola parecchio alto.

La trama è complessa, ricca di personaggi, svolte e accadimenti, ma Catani riesce a tenere tutto insieme in maniera mirabile, senza cadute di ritmo, ricostruendo un mondo futuro iperrealistico, immaginifico, sotto certi aspetti drammaticamente attendibile, che amplifica suggestioni e problematiche del nostro presente.

La lettura scorre rapida, le pagine si divorano con piacere. Anche perché – Catani lo rivendica nell’intervista che chiude l’Urania che ospita il romanzo – lo scheletro di Il Quinto Principio è costituito da un côté avventuroso dispiegato senza remore.

Il Quinto Principio pone interrogativi inquietanti – la domanda ‘Dove stiamo andando?’ è sottesa a ogni sua pagina – e al contempo delizia il lettore con grande intelligenza.


(La recensione si trova anche qua, ospitata in anteprima da Andromeda, rivista di fantascienza)

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