IL CONDOMINIO di J. G. Ballard ovvero La possibilità di diventare dei perversi


Il condominio, romanzo di James Graham Ballard pubblicato nel 1975, narra della generale ricaduta nella barbarie dei residenti di un colossale grattacielo londinese situato nella zona dei docks di Londra, alto quaranta piani e dotato di mille appartamenti. Un intero agglomerato di rappresentanti di una nuova classe sociale rampante decide, più o meno consciamente, di rinchiudersi in una "prigione foderata di pelliccia" per dare la stura a una escalation di massacri e ferocia primordiale e per dividersi in clan, destinando i piani inferiori alle classi inferiori, mentre man mano che si progredisce in altezza si sale anche di gerarchia sociale.

Ballard è nato e cresciuto come scrittore di fantascienza, poi se ne è emancipato diventando uno scrittore 'rispettabile', ma non estraneo al genere, come è evidente nel caso de Il condominio.


Credo che la nazionalità inglese di Ballard abbia inciso in particolare sulla partizione in differenti classi sociali, dal basso verso l'alto, che ha luogo nel grattacielo. In questo l'autore mostra la medesima sensibilità di un altro scrittore inglese, John Le Carré, verso la loro società di appartenenza, per motivi storici e culturali decisamente classista.

Il romanzo inizia così: "Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell’immenso condominio, nei tre mesi precedenti".

In Il condominio si assiste all'infiltrarsi della violenza e della ferocia nella quotidianità attraverso crepe che gradualmente si allargano fino alla tracimazione definitiva, incontenibile, di un'aggressività ancestrale. Eppure il substrato di barbarie è presente già in precedenza nell'umanità che popola il romanzo (ma la valenza è chiaramente universale), in attesa soltanto di essere fatta emergere dal contesto. Cosicché le situazioni più anomale, più malate, diventano ordinarie in maniera quasi spontanea.



Il condominio è un pacato e spietato resoconto scritto con stile lineare, inesorabilee.
Ballard non propone alcuna morale. Rimangono solo una razionalità e una consapevolezza prive di sbocchi
, ben presenti anche nei ragionamenti dei personaggi, tutti tendenzialmente intellettuali dalle ambizioni borghesissime e dotati di un certo acume e di intelligenza.

Ecco due esempi dell'atteggiamento razionale e consapevole che i personaggi de Il condominio mantengono anche nelle circostanze più estreme.

L'architetto Royal, progettista del grattacielo che ha il privilegio di abitare nell'attico del quarantesimo e ultimo piano, alle pagine 89 e 90 riflette così sui condomini: “Più di tutto, li guardava dall'alto in basso per il loro buongusto. L'intero edificio era un monumento al buongusto, alle cucine dal bel design, agli utensili e ai tessuti raffinati, ai mobili eleganti e mai ostentati... A farla breve, li odiava per la loro sensibilità estetica... Royal detestava quella ortodossia degli intelligenti... In un certo senso, erano le avanguardie degli agiati e colti proletari del futuro, inscatolati in quegli appartamenti carissimi con i loro arredamenti eleganti, le loro intelligenti sensibilità e nessuna possibilità di fuga. Royal avrebbe fatto qualsiasi cosa per una decorazione volgare sulla cappa del caminetto, per una tazza del gabinetto non proprio candida, per un segnale di speranza. Grazie a Dio alla fine stavano riuscendo ad evadere da questa prigione foderata di pelliccia”.

Un altro personaggio a pagina 119 spiega ai compagni di guerriglia condominiale: “È un errore pensare che stiamo tutti spostandoci verso uno stato di felice primitivismo. Qui il modello non sembra essere il buon selvaggio, piuttosto, direi, il nostro sé post-freudiano e nient'affatto innocente, violentato da un'educazione all'evacuazione troppo indulgente, dalla devozione per il nutrimento al seno e dall'amore genitoriale... I nostri vicini hanno tutti avuto un'infanzia che più felice non si poteva, ma sono comunque arrabbiati. Forse è perché non hanno mai avuto la possibilità di diventare dei perversi...

Lo stesso Ballard pare fornire una chiave di lettura de Il condominio e di una buona parte della sua opera in una intervista di parecchio posteriore al romanzo, pubblicata su 
Robot n. 57 del 2009: "Il capitalismo ha una grande inventiva, una capacità di trasformarsi con brevissimo preavviso. Se qualcosa non va e tu non vuoi comprarla, non fa niente! Inventeremo qualcosa di nuovo, riempiremo negozi con qualche novità. Ecco, io temo che la gente – annoiata per la maggior parte del tempo e senza nulla per cui vivere, specialmente in Inghilterra – si lascerà andare alle psicopatologie perché sono divertenti, sono esaltanti! Siamo tutti un po' folli e ci possiamo divertire facendo i matti! È lì che si annida il pericolo, una specie di nuovo fascismo che sorge".

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