L'ODISSEA DEL SUPERUOMO di C. L. Harness: mezza delusione


L'odissea del superuomo raccoglie tre racconti risalenti agli anni '50 di questo Charles Harness, a me sconosciuto seppur apprezzato da parecchi appassionati di fantascienza. I racconti, a mio avviso, sono presentati nel volume in linea ascendente, dal peggio al meglio.

Il primo, quello più lungo e che dà il titolo alla raccolta, non mi è piaciuto affatto. Narrazione zoppicante, che suona fasulla, infarcita di dialoghi pretenziosi. Vorrebbe volare alto, invece plana rasoterra.

Il secondo, I giocatori di scacchi, è molto breve, si limita a sviluppare l'idea iniziale (un topo senziente primeggia sui migliori scacchisti di un club, poi rientra nella tasca del suo padrone umano), ma tutto sommato non è affatto male.

Il terzo racconto, La nuova realtà, è quello che ho trovato più valido. Harness parte dall'interrogativo: e se la realtà si adeguasse alle proiezioni mentali dell'uomo? Ovvero: se la realtà si adeguasse alle regole scientifiche espresse dagli uomini anziché il contrario? Senza annoiare e senza pretese il racconto fa lavorare la mente in maniera accattivante, compiendo quindi la sua missione.

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