LA VOCE DELLE ONDE di Y. Mishima: nulla di scontato.
La trama può sembrare la più scontata e la meno appassionante (se vuoi, vedi qui), eppure Yukio Mishima cattura l'attenzione del lettore e a farlo entrare in un mondo che forse era "altro" anche per i lettori dell'epoca di uscita, gli anni Cinquanta del Giappone ancora rurale e stordito dalle catastrofi del conflitto mondiale. Tutto si tiene magnificamente, il nitore e la semplicità dei personaggi, l'autenticità dei loro sentimenti, la durezza della loro vita, lo scorrere delle vite e delle onde.
Vale la pena di leggere anche un'opera minore, come questa, di Mishima, che reputo uno dei migliori scrittori del secondo Novecento. Leggere uno dei seguenti tre per rendersene conto:
Neve di primavera;
Cavalli in fuga.
Anche come personaggio Yukio Mishima non era uno qualunque: gay, nazionalista, si tolse la vita per mezzo del suicidio rituale dei samurai, il seppuku.
Cavalli in fuga.
Anche come personaggio Yukio Mishima non era uno qualunque: gay, nazionalista, si tolse la vita per mezzo del suicidio rituale dei samurai, il seppuku.
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